martedì 11 agosto 2015

Deuteronomio 31,1-8 e Matteo 18,1-14
Coraggio e consolazione

Spesso ci sfugge questa sfumatura: "Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà", quasi che chiedere e invocare la presenza di Dio sia una speranza o un auspicio per il futuro. Ma non è così!
Dovremo abituarci all'idea che la presenza di Dio nella mia vita non dipende dallo stato d'animo e neppure dalle esperienze che faccio; la sua presenza è una condizione a prescindere da tutto. Ciò impone di non cadere nel fideismo e nel miracolismo, ma di vivere ogni giorno con la sapienza che lo Spirito Santo ci dona e suscita. Con la sapienza di chi come un bambino è custodito dagli angeli e che tutto di noi è sotto gli occhi amorevoli del Padre. È in questa esperienza di amore che ogni giorno posso rianimare il mio coraggio e la consolazione per vivere nel servizio alla Chiesa e all'uomo (cioè alla mia realtà) l'imperativo del regno dei cieli: la pecora smarrita ... che nessuno si perda!

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