domenica 2 agosto 2015

Esodo 16,2-15 / Salmo 77 / Efesini 4,17-24 / Giovanni 6,24-35
Diede loro pane dal cielo ...

La comunità di Giovanni ripensa al segno del pane e dei pesci, ripensa alle parole di Gesù a partire da quel "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!"
La comunità si riscopre custode e garante del "Segno che è Gesù". La conseguenza di questo sarà la divisione, infatti c'è chi abbandonerà, chi diverrà un oppositore, chi si scandalizzerà ...
Ma per chi rimane legato, per chi continuerà a nutrirsi di quel pane, scopre che il "regno dei cieli" tanto vociferato nelle parabole esiste solo e si realizza grazie a quel pane; senza il pane del cielo, il pane della vita, non esiste nessun regno dei cieli.
Il regno dei cieli infatti è quella trasformazione reale per cui ciascuno, nel seguire Gesù è chiamato ad abbandonare l'uomo vecchio per rivestire il nuovo ... L'uomo vecchio lo conosciamo bene, quello nuovo a volte fatichiamo a rivestircene.
L'uomo nuovo è colui che ha mangiato il pane della vita, il pane del cielo e che in forza di quel pane costruisce il regno dei cieli nella vita di tutti i giorni.
Il segno del pane chiede a ciascuno di noi un abbandono è un rivestirsi della novità che è vivere come Gesù, vivere per Gesù, vivere in Gesù... dirà San Paolo: "non sono più io che vivo ma Cristo vive in me!" La novità della vita cristiana si esprime in questa manciata fu versetti:
- possiamo mangiare il cibo che non perisce ...
- possiamo compiere l'opera di Dio ...
- possiamo vedere e creare ...
- possiamo custodire il pane del cielo ...
Allora, "datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà".
Ogni volta che celebro l'eucaristia, non solo obbedisco a un desiderio del Signore: "fate questo in memoria di me" ma in realtà sia come chiesa che come discepolo rendo efficace l'unica realtà veramente nuova: "Amen amen io dico a voi: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 
In un modo segnato dalla morte pongo la possibilità reale del segno della vita. Genero nel pane quella comunione che è il germe efficace del regno dei cieli.

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