mercoledì 5 agosto 2015

Numeri 13,1-35 e Matteo 15,21-28
La paura di ciò che è nuovo


La Parola di Dio, la Scrittura si pone di fronte a noi con la sua straordinaria forza di novità ... All'idea del nuovo si associa quella della rinascita, del riscatto, della vita realizzata; eppure anche noi cristiani subiamo rispetto al "nuovo" della Parola, della Chiesa, della comunità e della quotidianità il condizionamento della paura: "Noi non saremo capaci ..."
Una paura che ci trasforma in ruderi del passato, fissati nei pensieri e bloccati nelle opere ... Una paura che entra subito in contrasto con la fedeltà di Dio, con la fedeltà alle Promesse, che per realizzarsi necessità della novità rispetto alla realtà dell'uomo. Le promesse di Dio si coniugano con la novità grazie alla fede che non si costringe nello sterile dogmatismo. Anche la donna del Vangelo non si arrende di fronte alla facile conclusione di chi in Israele l'avrebbe condannata al l'esclusione, ma per la fede è capace di provocare la novità del Vangelo che deriva dall'incontro con Cristo.

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