domenica 23 agosto 2015


Giosuè 24,1-18 / Salmo 33 / Efesini 5,21-32 / Giovanni 6,60-69
Un segno e una relazione

Due azioni di Dio accompagnano la scelta di "servire il Signore" da parte del popolo di Israele:
- ha compiuto dei grandi segni;
- ha custodito il popolo per tutto il cammino.
Prima - L'indifferenza verso i segni; il segno (come quello del pane)ci è stato dato ma noi ci allontaniamo dal segno per metterci alla ricerca di esperienze e sensazioni "migliori", più coinvolgenti; così il segno di Dio cade nella indifferenza, nella dimenticanza. Il popolo di Israele in tutte le sue infedeltà non perde la memoria dei segni.
Seconda - Sentirsi custoditi da Dio in tutto il cammino. Se il custodire è paragonato al sentirsi sorvegliato, allora non potrò mai gustare un abbandono confidente nella misericordia di Dio, perché tutto in me è avvolto dal sospetto.
Il Vangelo sintetizza segno e relazione nelle parole di Simon Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio".
In realtà non si tratta di volere o dovere capire il mistero di quel pane della vita ... Ma semplicemente fare memoria di Lui attraverso i segno del pane, per essere custoditi dalle sue Parole, che essendo Spirito e vita trasformeranno la nostra carne di morte in una carne di vita eterna ...  Se non ce ne andiamo via da lui, se rimaniamo con lui, ci abitueremo alla sua compagnia, impareremo a vivere con il "Santo di Dio" ... Impareremo ad accontentarci di essere suoi discepoli.

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