sabato 22 agosto 2015

Rut 2,1-8; 4,13-17 e Matteo 23,1-12
Tutti per uno!


Quando la Parola è un peso, un "fardello pesante e difficile da portare" possiamo legittimamente sospettare che sia il frutto di una lettura da scribi e farisei che "dicono e non fanno".
La Parola invece apre a una comprensione della storia dell'uomo in cui ciascuno può riconoscere Dio come Padre e sentirsi in una relazione che è filiale; comprende l'altro come fratello genera una fratellanza universale ma pure una relazione nuova fondata sul servizio al fratello: "Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato". La Parola non riempie una mancanza, ma rivela nella debolezza della carne il mistero a cui appartiene, il mistero eterno della salvezza. Leggere la prima lettura, oggi, permette di contemplare l'unità della carne umana nell'unico percorso di Dio Padre per farci parte della salvezza: Rut, nonna di Iesse, padre di Davide ... Antenato di Giuseppe e Maria ...; Rut, una moabita. 

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