sabato 2 settembre 2017

1 Tessalonicesi 4,9-11 e Matteo 25,14-30
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò ...


In una parabola siamo messi di fronte a una immagine che volutamente tradisce una intenzionalità; nelle parabole di Gesù, la sua volontà. La parabola è costruita attraverso un antefatto che tratteggia l'immagine; un punto critico che dispiega un evento successivo, come un apice o un cuneo; una conseguenza che interpella il lettore nella identificazione personale; e una dichiarazione conclusiva, una sorta di sentenza o giudizio che ne consegue.
Ora, il ritorno del padrone, sta nell'intenzione di Gesù come il suo tornare continuamente rispetto alla vita dei discepoli; un tornare che si compie progressivamente fino al momento in cui il ritorno è nella "gloria".
Anche il rendicontare dei servi, va collocato in questa prospettiva: guadagnare progressivamente per preparare l'incontro glorioso ...
Chi nulla "genera"/guadagna nella sua vita, nulla genera/partecipa della Sua gloria.
Oggi Paolo a Tessalonicesi, ricordando come portare frutto, come guadagnare i talenti preziosi che ci rendono parte della gloria del Suo ritorno: "voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri (...), progredire ancora di più e a fare tutto il possibile per vivere in pace, occuparvi delle vostre cose e lavorare con le vostre mani (...).

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