domenica 17 settembre 2017

Siracide 27,33-28,9 / Salmo 102 / Romani 14,7-9 / Matteo 18,21-35
Il regno dei cieli è: quando la misericordia è per sempre

Una parabola sul perdono?
Forse per farci capire che il perdono ha a che fare con quella misericordia di Dio che è un sacramento e non semplicemente con il nostro buon cuore.
La parabola mostra a grandi linee il percorso che avviene nel sacramento della Misericordia di Dio: ovvero la Confessione; o Penitenza o Riconciliazione.
La Confessione: in quanto una delle sue caratteristiche essenziali è l'accusa dei peccati.
La Penitenza: a indicare l'aspetto di risarcimento e fatica, di purificazione  che è parte del processo di conversione e riabilitazione.
La Riconciliazione: ristabilisce la Pace; pace tra Dio e l'uomo, tra il cielo è la terra, tra i fratelli e con la Chiesa.
È opportuno ricordare e comprendere che il perdono è:
- Un sacramento;
- Un fatto sociale e comunitario;
- Superamento del senso di colpa soggettivo.
Dice Gesù nella parabola dice al servo: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. 
Il perdono, la misericordia, tocca nel profondo la nostra umanità, e quindi va vissuta nel profondo per poter essere efficace. Tocca la nostra malvagità; il nostro essere ogni giorno toccati da offese, tradimenti, trasgressioni, tristezza, divisioni e al contempo bisognoso di fiducia, di incoraggiamento, di sostegno e di pace.
Di fronte a queste parole del Signore, chiediamoci cosa è oggi per ciascuno il SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE?
Prima di tutto sta venendo meno il senso del sacramento, e si accresce una visione solo psicologica del perdono. Ci perdoniamo tra di noi con un valore umano e sociale, per eliminare l'alienazione di relazioni conflittuali e difficili; ma nulla comprendiamo e viviamo rispetto a un perdonare che è il modo di Dio di entrare nella nostra vita come dono di amore. Non riconosciamo più che il Padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito: il sacramento viene dal Padrone!
Ma se scompare il senso del Sacramento, si dissolve pure il concetto oggettivo di peccato. Il peccato è quello che io voglio riconoscere come leccato, ma non comprendo il peccato come un male in se stesso, forse perché con i peccati abbiamo fatto un patto di convivenza ... Io li faccio e loro non mi fanno sentire in colpa, di conseguenza non c'è più peccato. E se non c'è peccato da essere perdonato, io non riconosco cosa perdonare si fratelli: Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Questa situazione, raccontata attraverso la parabola, mette in evidenza che tutto il percorso del perdono e della grazia sacramentale, confluisce nella pace.
Il perdono senza la pace è inefficace, è inutile, è una situazione di ipocrisia e premessa per una ulteriore insoddisfazione, che dilagherà progressivamente in un ulteriore peccato. La pace è comunione con Dio e con tutti! 
"Dio padre di misericordia che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda mediante il ministero della Chiesa il perdono e la Pace"




Inv

Nessun commento:

Posta un commento