domenica 24 settembre 2017

Isaia 55,6-9 / Salmo 144 / Filippesi 1,20-24.27 / Matteo 20,1-16
Il regno dei cieli è simile ... come pensa il padre

Non è proprio che il regno dei cieli è simile al racconto - la parabola - che Gesù ha presentato a chi ascoltava, ma il regno dei cieli si avvicina a ciò che la parabola è capace di suscitare in noi.
Infatti ... se quella vigna fosse simile alla nostra comunità cristiana?
Dove tutti noi siamo chiamati a dare concretamente forma al Vangelo, e attraverso la comunità dobbiamo dare forma al nostro mondo, mediante quella missione che è ciò che fa il padrone della vigna?
Bene, la vigna è la nostra parrocchia ... 
Ma, … è vero che c'è chi si lamenta del fatto che lavora più di altri, che ci sono quelli che non fanno mai nulla, che c’è chi si imbosca, chi fa poco e si mostra come “salvatore della patria” ecc ...
Ma … è pure vero che ci si aspetta una ricompensa, un riconoscimento ... Giustamente proporzionato ... Questa infatti è la mentalità del mondo di oggi.
Queste sono le dinamiche che spesso si generano in ciò che è simile, ma che non è il regno dei cieli … la nostra comunità cristiana …
Ma la parabola è tremendamente efficace nel dirci cosa pensa Dio di tutte le nostre differenze e delle nostre strane pretese.
La conclusione della parabola è il tratto principale per descrivere il Padre: "Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?"
Il Padre, Il Padrone ci Chiede di vivere il regno nella nostra comunità a partire da:
·        Tutti dentro, inclusi, ma a partire da ciò che è fuori. Il padrone è insistente nel voler coinvolgere lavoratori per la vigna … il regno … la Chiesa … la comunità parrocchiale!
·        Non esistono paghe dovute. Non esistono contratti sindacali che garantiscano dei diritti acquisiti, perché qua, tutti devono essere contenti, e per esserlo ciascuno deve lavorare per l’altro, e così facendo scopre di lavorare per il Regno!
Siamo una comunità in cammino in cui tutti dobbiamo imparare a ragionare come Dio. Non è certo facile, ma quando ci riusciamo, scopriamo la bellezza e lo straordinario di un Dio originale: buono e misericordioso sempre. Per cui non si fanno delle “cose” perfette, ma ciò che si fa è un modo di camminare per esprimere in noi il regno dei cieli, e umilmente ammettiamolo, non sempre ci riusciamo.
Il cambio di mentalità è frutto di un esercizio che ci coinvolge tutti. Occorre che ogni giorno ci chiediamo se vogliamo vivere in modo ordinario oppure vogliamo essere lo straordinario di Dio …
A partire da questa parabola ci viene proposto di sbaragliare i nostri schemi per far posto al pensiero del Padre.

Nessun commento:

Posta un commento