martedì 5 settembre 2017

1 Tessalonicesi 5,1-6.9-11 e Luca 4,31-37
"... viviamo insieme con lui ..."


Paolo nella lettera a Tessalonicesi ha detto proprio così: "viviamo insieme con lui"; legando ogni aspettativa circa l'eternità; ogni concreta realtà presente alla relazione che noi stabiliamo con Gesù, e Lui con noi. L'immagine, propria dei vangeli del ladro che viene di notte, traduce molto bene da un lato la volontà del Signore di entrare dentro "le nostre cose", che gelosamente tratteniamo solo per noi stessi; e dall'altro la vigilanza che siamo sempre capaci di attivare rispetto a ciò che è improvviso e inaspettato ... ma che non sempre si identifica col Signore.
Imparare a vivere con Lui: "vigilando e in sobrietà!"
Ma soprattutto esercitandoci nel "confortarci" a vicenda gli uni gli altri, cioè nell'essere gli uni verso gli altri testimoni della consolazione che viene da Dio, della consolazione che è Gesù, nostra gioia!
Vivere così, vivere insieme tra noi, con Lui, è il passo in avanti che è necessario fare per non continuare ad alimentare l'esperienza meravigliata ma bloccata dal maligno, quell'esperienza che hanno vissuto a Cafarnao, quando Gesù ha abitato con loro.

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