mercoledì 27 settembre 2017

Esdra 9,5-9 e Luca 9,1-6
Dall'ascolto all'annuncio!


Se l'ascolto si traduce solamente in un contenere, quell'ascolto è sordo, è morto, tacita la Parola. Dal Vangelo comprendiamo che la Parola ascoltata è dinamica, è viva. Dopo aver ascoltato la Parola, Gesù chiama a sé i discepoli e li istruisce per la missione; è questo la conseguenza dell'ascolto: chi ascolta, ora annuncia!
La missione, allora, diviene  nuovo spazio di ascolto; nuovo spazio in cui la Parola porta frutto, dove il 30, il 60 e il 100.
L'ascolto della Parola trasforma le nostre possibilità, da alla nostra fede i requisiti per essere una testimonianza autentica: "... diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie. E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi".
L'ascolto della Parola da a noi il potere di resistere e vincere il male con il bene (l'unzione battesimale dell'olio dei catecumeni ci abilità a questo); l'ascolto da a noi la sensibilità di essere accanto a chi soffre, a chi è malato; anche questo è parte dell'ascolto della Parola. L'ascolto ci rende liberi da ogni altra priorità, ogni altro condizionamento, che generalmente "ingessa" la nostra vita cristiana. L'ascolto della parola, così, provoca inevitabilmente l'annuncio che è testimonianza.
Ma se non abbiamo ascoltato? 

Nessun commento:

Posta un commento