venerdì 8 settembre 2017

Michea 5,1-4 (Romani 8,28-30) e Matteo 1,1-23
Festa della Natività di Maria

Predestinata(ti) a essere conforme(mi) al figlio.

Oggi nel mondo virtuale, prendiamo coscienza che esiste un'enorme differenza tra ciò che è irreale, o astratto, e quello che è reale e concreto. Il nascere, ancor più che il concepimento, causa una relazione con la realtà che non ha confronti. Nascere significa varcare la soglia del tempo e dello spazio, divenendo a nostra volta artefici del divenire del tempo e della storia. Se questo è vero per la nostra nascita, ancor più per quella di Maria. La lettura di Rimani 8,28-30 ci orienta a considerare come la nascita di Maria rende evidente e concreta una somiglianza che è preludio di una realtà che non è solo nella "mente di Dio", quasi come se fosse virtuale, ma è parte del tempo e della storia. Per cui, proprio nella nascita si manifesta: la nostra predestinazione ad essere figli; la gloria che si deve rivelare in noi; la vocazione o compimento di una esistenza Santa; la giustificazione ovvero la salvezza che il Padre opera attraverso e nel figlio. Tutto questo esiste dal nascere, e in modo straordinario nel nascere di Maria, già tutto questo si affaccia sulla storia umana.

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