martedì 19 settembre 2017

1 Timoteo 3,1-13 e Luca 7,11-17
Donna ecco tuo figlio


In ascolto della Parola, la consolazione, a mio avviso, come espressione della presenza del Signore, meglio sintetizza il racconto lucano e anche le parole di Paolo a Timoteo. In quell'incontro a Nain, sembra che Gesù anticipi quella consolazione che è affidare il figlio (Giovanni) a Maria, sua madre. Quasi a consolare ogni possibile dolore e angoscia: neppure la morte può lacerare quell'amore che c'è tra madre e figlio, immagine dell'amore tra Dio e l'uomo. La consolazione vince ogni solitudine, ogni mortifero isolamento.
Ma rileggendo le parole di Paolo a Timoteo, non sembra anche a voi che vadano ben oltre alle semplici raccomandazioni di un datore di lavoro?
Il servizio del vescovo (nobile lavoro) ossia il suo ministero è espresso nell'insegnare, santificare e governare. È un farsi accanto e incontro alla sua Chiesa, per garantirne la consolazione. È appunto il "prendersi cura della Chiesa". È bello, è importante pensare il Vescovo come colui che ti consola, cioè che non ti lascia solo, ma che nel suo esserci come maestro, sacerdote e guida, è accanto a te, come segno della consolazione del Signore Gesù. 

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