mercoledì 27 dicembre 2017

1 Giovanni 1,1-4 e Giovanni 20,2-8
Trilogia dell'amore


La prima conclusione del Vangelo di Giovanni (il capitolo 20) quella più antica, ci propone tre modi di amare Gesù, Maria Maddalena colei che ha pianto, bagnato con le lacrime, profumato e asciugato i piedi del Signore; Pietro che sempre ha difeso Gesù anche da se stesso; Giovanni che ha scrutato e custodito con amorevole affetto ogni momento della vita del Signore. Sono questi i testimoni credibili della Risurrezione. Quel mattino del giorno dopo la Pasqua essi corrono al sepolcro per vedere non la semplice realtà della tomba vuota, ma vedono con amore i segni che Gesù risorto ha lasciato loro: le bende (i teli) posti là come svuotati del loro prezioso contenuto (il corpo di Gesù) e il sudario piegato con cura in un luogo a parte; una rassicurante conferma che colui che è risorto si comunica con un gesto di attenzione e cura. I gesti, i segni di Gesù sono come autografi, sono la sua firma: come a Cana dopo aver cambiato l'acqua in vino, Gesù segue il destino di quelle anfore: "portatene al maestro di tavola"; come la figlia di Giairo: la prese per mano ...; come alla moltiplicazione dei pani: ordinò di raccogliere i pezzi avanzati in delle ceste ... Gesù lascia nei segni una traccia di amorevole cura e attenzione all'uomo. Anche in questa pagina di Vangelo, conclusiva di Giovanni, egli si prende cura con amore dei suoi discepoli, perché nell'amore di lui possano testimoniare che lui è vivo, è risorto.

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