lunedì 25 dicembre 2017

Isaia 9,1-6 / Salmo 95 / Tito 2,11-14 / Luca 2,1-14
NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA SANTA NOTTE

Da quattro settimane uno sparuto gruppo di cristiani, giorno per giorno si è messo in cammino per prepararsi a celebrare il Natale di Dio, così come già da circa 1800 anni la Chiesa Cattolica sta proponendo, insegnando e facendo.
Per noi sembra ovvio, festeggiare il Natale, sembra quasi normale ... Così normale che il Natale si festeggia anche senza Gesù - direbbe Papa Francesco -
Che cosa abbiamo dimenticato?  Che cosa occorre ricordare? Parole come queste ci possono aiutare a non perdere la memoria!
In questa notte splendida di luce e di chiaror
il nostro cuore trepida: è nato il Salvator!
Un bimbo piccolissimo le porte ci aprirà
del cielo dell’Altissimo nella Sua Verità. 

Svegliatevi dal sonno, correte coi pastor:
è notte di miracoli di grazia e di stupor!
Asciuga le tue lacrime, non piangere perché
Gesù nostro carissimo è nato anche per te. 

In questa notte limpida di gloria e di splendor
il nostro cuore trepida: è nato il Salvator!
Gesù nostro carissimo le porte ci aprirà,
il Figlio dell’Altissimo con noi sempre sarà!
Abbiamo dimenticato che il Natale è "il fatto che accadde a Betlemme di Giudea", quando Giuseppe e la sua sposa Maria vi salirono per il censimento?
È lì in quella grotta che anche oggi noi veneriamo, che nacque il Signore, in quel punto preciso della terra, quel punto che noi oggi prostrati baciamo. Perché quel punto è il luogo è il tempo in cui Dio Padre stabilisce una relazione nuova e per sempre, con gli uomini: Dio viene sulla nostra terra attraverso Gesù. Questa cosa è Vertiginosa! Non si può che restare stupefatti davanti a questo mistero. Un mistero, non una fantasia, che diventa concreto e reale mediante la nostra carne.
Una carne fatta di relazioni vive; fatta di amici; fatta di famiglia; fatta di parrocchia; fatta di Chiesa; è fatta di desiderio; fatta di lavoro; fatta di fatica;  fatta di impegno ... Gesù diventando bambino fa' della nostra carne un mistero. È per questo che non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo avvilire tutto ciò che è capace di rivelare la nostra carne umana.
Mi auguro, che accogliere Gesù in questa Notte Santa, sia per molti l'occasione per stringersi in un'abbraccio di vera pace, abbattendo i muri di separazione; che si è disposti a rinunciare all'orgoglio e alle nostre piccole vendette e pretese. 
Mi auguro che le nostre famiglie, siano luogo che accoglie, andando oltre le fragilità, anzi riconoscendo le fragilità e il peccato che vi si annidano, per cambiare, e così accogliere quella famiglia di Nazaret che deve trovare  Betlemme, la sua grotta la sua casa ... In noi.
Il Natale sia in famiglia, sia l'occasione di capire che è importante CELEBRARE il Natale perché significa renderlo attuale oggi nella nostra storia e nella nostra vita. Significa fare un atto di fede che ha il sapore dell'amore, della pace della verità di noi stessi, perché sia gli angeli del cielo, sia gli uomini sulla terra possano cantare ... "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace agli uomini, che egli ama".

Nessun commento:

Posta un commento