giovedì 7 dicembre 2017

Isaia 26,1-6 e Matteo 7,21.24-27
Ascoltare ... e costruire!

Giovedì, prima settimana di avvento. Il cuore del brano di Isaia di oggi è: "Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna". Già la roccia ha in sé il carattere della durezza, della stabilità e solidità, in più il profeta trasferisce nella similitudine il concetto di eternità, cioè di realtà che non verrà mai meno, ma non solo che durerà fino alla fine tutto, ma che c'è in senso assoluto e per sempre. Per questo il profeta chiede di porre in Dio ogni fiducia: "Confidate", cioè avere piena fiducia, ma anche consegnarsi/affidarsi con fiducia. È questo ultimo senso che emerge dal Vangelo di Matteo. Gesù non chiede di adeguarci alle sue parole, a un ascolto che ci performi la mente e l'intelligenza. Gesù non si accontenta delle nostre parole che non corrispondono alla vita: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore ..."
Gesù propone la "consegna del fare". Chi vuole fare la volontà del Padre, prima di tutto si consegna al Padre per essere edificato con Cristo nella solidità della casa costruita sulla roccia. La consegna è uno degli aspetti più difficili/complessi dell'esperienza della fede.
Oggi ha chi mi consegno? Alle solite dinamiche relazionali complicate di ieri? Mi consegno al mio orgoglio? Mi consegno alla mia pigrizia? Alla mia superbia? Alla sensualità degli affetti? Alla mia avarizia? 

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