lunedì 11 dicembre 2017

Isaia 35,1-10 e Luca 5,17-26
"Alzati e cammina ..."

Lunedì, seconda settimana di avvento. È bello ascoltare questa frase del Signore: "dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua"; è bello perché significa che per Gesù anche noi siamo destinatari di una possibilità, quella di riprendere il cammino.
In quella casa, forse la stessa di Simone (Pietro) a Cafarnao, noi attorno a Gesù rischiamo di essere paralizzati come gli Scribi e i Farisei. Paralizzati dai nostri giudizi, dalle nostre idee e convenzioni, impermeabili agli insegnamenti del maestro, e ormai con una fede gelida, che non si scalda con la sua Parola. Quanta durezza, quanta freddezza, quanta cecità nel loro guardare e ragionare ...
C'è una cosa strana in questa narrazione di Luca, l'uomo paralizzato non dice nulla, solo una descrizione sommaria del gesto di "prendere il lettuccio e di glorificare Dio".
Questo ci permette di "postare" noi le nostre parole. Sono io colui che si sente dire da Gesù: "Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati!" Sono io che posso rispondere al Signore!
Oggi prendo una iniziativa che è quella di chiamare il mio confessore e di fissare un tempo adeguato per confessare i miei peccati (le mie paralisi) e potermi alzare e camminare nuovamente.

Nessun commento:

Posta un commento