venerdì 26 ottobre 2018

Efesini 4,1-6 e Luca 12,54-59
Fino all'ultimo spicciolo ...

Dalle altezze (vocazione) del nostro mistero, alla profondità (ultimo spicciolo) della nostra responsabilità. Non diamo nulla di scontato, quasi che il nostro vivere sia senza ripercussioni e responsabilità. Il nostro agire umano è parte del mistero di gloria che nella vocazione personale trova la propria realizzazione e santità. Infatti che cosa è la Santità personale se non "comportarsi in maniera degna della chiamata ricevuta, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace".
Questo modo di vivere corrisponde al discernimento alla luce della chiamata del Signore. Quale bellezza racchiude in sé la "chiamata": altezza del nostro umano mistero; certezza della fede in Cristo e della comunione coll'unico Padre della grazia?
È questa pienezza, racchiusa in noi, che è destinata alla quotidiana ripetitività del tempo, affinché la nostra vita riveli il tempo opportuno, il tempo della crisi, del conflitto, della fatica, il tempo in cui riconoscere l'urgenza del bene che vincere il male. Il tempo in cui le nostre conflittualità sono portate alla luce del discernimento e della responsabilità: il male si vince con il bene; il bene è parte, mediazione, proprio della nostra chiamata.

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