sabato 27 ottobre 2018

Efesini 4,7-16 e Luca 13,1-9
Raggiungere la pienezza di Cristo

L'intimo legame con il Signore, custodito, alimentato e coltivato nella quotidianità garantisce quel dimorare in noi del Signore, non come estasi o una qualche sorta di misticismo, ma come concreta manifestazione della fede che rende presente ed efficace quella grazia data a ciascuno, secondo la misura del dono di Cristo.
Cosa significa questo concetto Paolino, a volte così intricato?
Significa che è la mia preghiera quotidiana che esprime la mia unità con il Signore: Cristo dimora in me nell'atto stesso in cui io mi pongo nella preghiera alla sua presenza; per cui è l'atto in sé che esprime, genera e alimenta l'intimo dimorare.
Significa che è la celebrazione dell'eucaristia, domenicale o quotidiana, che pone oggi di fronte a me l'offrirsi di Cristo per la mia salvezza. Realizza e attualizza il suo corpo donato per me è il suo sangue versato per me; è così vero memoriale: "fate questo in memoria di me!" Ora!
Significa che ogni atto di amore, ben lungi dalla gratificazione personale e dalla propria autostima di sentirsi buoni e utili, apre alla dimensione del dono e della gratuità, condizione di elevazione e maturazione della nostra natura umana, per crescere così ben compaginati come corpo mistico e reale insieme del Signore risorto: "si cresce in modo da edificare noi stessi nella carità".

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