sabato 13 ottobre 2018

Galati 3,22-29 e Luca 11,27-28
Dalla schiavitù della scrittura alla beatitudine della a parola

"... Perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù." 
Cosa intende Paolo con questo essere uno ? Per Paolo la conseguenza della fede è straordinaria, essa ridisegna completamente la nostra realtà concreta, storica, umana e spirituale. Nella fede in Cristo nulla è più come prima. Per Paolo la fede non è adesione a un "credo" è il modo in cui definiamo la nostra appartenenza al mistero di Dio Padre, è esperienza reale di Dio. La scrittura, la legge ... vissuta come obbedienza da Israele,  non è fede, se la conseguenza è una schiavitù esistenziale. Paolo ha sperimentato la schiavitù, e come essa possa imprigionare la nostra umanità, riducendola a una obbedienza ceca, fino al punto di fare, di Lui stesso, l'acerrimo nemico di Cristo. Ma quando la vita di Gesù diventa la provocazione principale per il senso è il fine della sua vita, tutto ciò che si fonda sulla scrittura e sulla legge si sgretola e ciò che resta è il desiderio di unire la propria vita in un vincolo di comunione con il Signore, che è fede, cioè uno in Cristo Gesù. Il Vangelo di oggi ci racconta come una donna abbia desiderato così tanto la sua partecipazione alla vita di Gesù che non ha potuto fare altro che dare testimonianza. È da quel desiderio, da quella scoperta che si genera la beatitudine della fede, vera felicità e certezza delle promesse della scrittura e della legge.

Nessun commento:

Posta un commento