martedì 26 marzo 2019

Daniele 3,25.34-43 e Matteo 18,21-35
"Così anche il Padre mio celeste farà con voi se ..."

Alla domanda di Pietro, Gesù risponde con una parabola, la cui trasparenza e immediatezza è appropriata per provocarci in coscienza circa il modo in cui esercitiamo la misericordia del Vangelo, cioè se fino a settanta volte sette. Ma alla fine della parabola, rimaniamo sorpresi perché sembra che la logica della narrazione ci riporti a un modo di essere misericordiosi ingabbiato nel limite della reciprocità: "Così anche il Padre mio celeste farà con voi se ..."
A meno che questa espressione conclusiva non la colleghiamo alla affermazione iniziale circa il numero delle possibili ripetizioni del perdono, "settanta volte sette".
"Allora si avvicinò Pietro e disse: Signore quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me, lo perdonerò sette volte? Disse a lui Gesù: "non dico a te fino sette, ma fino a settanta volte sette!" Così il padre mio, quello celeste, vi farà, se ogni uno non perdona di cuore al suo fratello".
La parabola è a servizio di una apertura nella rigida mentalità di Pietro, il quale, con tutta la sua buona volontà si esercita nella misericordia, più con il fine di obbedire alla legge piuttosto che di esprimere una nuova dimensione esistenziale. Ma la parabola pone il sospetto che nel Regno dei Cieli le cose non siano proprio per come sono nella narrazione, la quale si piega all'idea della misericordia come benevola concessione in forza della preghiera di supplica. Però, di fronte a una palese ingiustizia, il Re misericordioso non esita ad affidare al "braccio secolare" ... gli aguzzini.
Nella logica del regno, possiamo esprimere questo concetto: la misericordia è il giudizio di Dio, e nulla si sottrae alla misericordia. La consegna agli aguzzini, non sono nell'ottica della ritorsione, ma nel perpetuare l'esperienza della misericordia, fino all'estremo. Che cosa farà infatti il Padre celeste se non mostrare se stesso come misericordia infinita? Mostrarsi come "settanta volte sette"!
Uscire dalla logica di Pietro per accogliere la logica fi Gesù ... ecco il cammino narrato nella parabola. Ecco il necessario percorso umano per passare dallo stringente criterio della giustizia e della reciprocità a quello della misericordia come gratuita esperienza di altro, del Re ... del Padre celeste ...: un regno nuovo che chiede di aderire e agire secondo una "legge" nuova. Ma noi discepoli di Gesù a che cosa vogliamo aprire il nostro cuore, a sette volte o a settanta volte sette?

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