mercoledì 14 agosto 2019

Deuteronomio 34,1-12 e Matteo 18,15-20
La verità nella carità ... Discernimento comunitario

La vita comunitaria non è solo importante, ma rappresenta lo spazio in cui nella fede i discepoli di Gesù rendono evidente impegnando se stessi, il regno di cieli.
La Chiesa infatti ancor prima di essere una istituzione o una organizzazione è una comunione a partire dalla fede in Gesù; la comunione è fatta di relazioni, di affetti, di fatiche, di limiti e di doni, e di tutto ciò che compone la nostra natura umana.
Ciò che oggi propone la Parola, possiamo ascoltarlo, come modo di agire comunitario nelle questioni dovute a criticità e alle divisioni, oppure quale modo reale per mostrare e generare una comunità secondo il desiderio di Gesù, secondo il suo stile!
In questo secondo caso, la Chiesa non può non essere accoglienza della diversità e di ogni persona. La Chiesa, forte della misericordia di Gesù, traccia linee e percorsi che non si adeguano alle logiche del mondo.
Ecco che criterio fondante dell'agire ed essere comunità è: "fare la verità nella carità". Fare la verità significa operare sempre un discernimento non solo dell'altro, ma soprattutto rispetto a al proprio modo di essere Chiesa di Cristo. È alla luce di questa Verità che la carità non è buonismo, ma è amare come il Vangelo ti propone e chiede di amare i tuoi fratelli: amare con responsabilità. Se questo da una parte mette in luce la fatica ecclesiale di fronte alle contrapposizioni e ai personalismi, dall'altro ci offre nella dimensione della comunione e della fraternità la garanzia della effettiva partecipazione alla relazione con il Maestro: "Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro".

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