giovedì 29 agosto 2019

Geremia 1,17-19 e Marci 6,17-29
Martirio di San Giovanni Battista
"... Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello ..."

Per volontà di Gabino - un generale agli ordini di Pompeo - la fortezza di Macheronte, nell'attuale Giordania, era già stata distrutta nel 57 a.C., ma nel 30 era stata ricostruita da Erode il Grande, che l’aveva voluta come baluardo difensivo. Nel 4 a.C. Macheronte era passata nelle mani di uno dei figli: Erode Antipa, tetrarca della Galilea e della Perea. Proprio qui, secondo lo storico Giuseppe Flavio, fu rinchiuso e poi decapitato Giovanni Battista. Queste informazioni, le riporto per mettere in noi il senso della realtà e storicità. Non siamo di fronte a un racconto di fantasia, ma la narrazione si intreccia con una storicità che ha nei luoghi e nelle vicende la propria originalità.
Il Vangelo di Marco ci dà, in modo unico e un po' fuori dallo stile narrativo, una informazione particolareggiata e dettagliata. Lo spirito di verità, la voce del profeta non può essere imprigionata e neppure addomesticata ... Il Vangelo di Gesù erediterà tutta la forza che Giovanni fa del suo predicare e richiamare a conversione. La conversione è il punto di forza della vita di chi vuole camminare sulla strada preparata nel deserto per andare incontro ad Dio che viene. È questa la prospettiva del precursore, di colui che viene prima per mettere le basi dell'appello alla conversione per il perdono dei peccati. Gesù, alla morte di Giovanni, ne eredita e rinnova totalmente il contenuto: "la conversione attraverso l'esperienza della misericordia (vicinanza amorevole) del Padre!: Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti."
La vicenda raccontata è uno specchio della complessa realtà e vita dissoluta dei figli di Erode il Grande, e come questa loro vita alla romana viene giudicata indegna di coloro che sono eredi delle promesse fatte ad Abramo, Isacco e Giacobbe. Ecco che la profezia è un urgente appello alla conversione per riscattare una vita legata al peccato, che sempre più si avvitata su sé stessa.

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