mercoledì 19 gennaio 2022

Siamo già alla fine?

1 Samuele 17,32-33.37.40-51 e Marco 3,1-6

Siamo solo al terzo capitolo del Vangelo di Marco; di Gesù sappiamo ancora ben poco, eppure l’evangelista ci anticipa già la fine della storia: “E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tenero consiglio contro di lui per farlo morire”.
Ma quale è il motivo? Violazione della legge? Profanazione del Sabato? Queste sono le tattiche e le motivazioni ufficiali e legali! Ma tutto dove converge?
Molto più semplicemente Gesù ha teso la sua mano verso colui che, loro, i farisei e gli erodiani, avevano scartato.
Gesù mette al centro un uomo con una mano paralizzata, un uomo fragile, un uomo disabile; lo mette al centro del Sabato, lo mette al centro della Sinagoga e di tutto ciò che la Sinagoga rappresenta; lo mette al centro perché era ai margini … lui e la sua fragilità.
Quel Sabato finalmente diventa il giorno della vera festa, del vero riposo Dio, in cui l’uomo è rigenerato nel suo essere figlio amato dal padre. Ed ecco che di Sabato, Gesù guarisce la mano dì quell’uomo, lo salva dalla sua marginalità. Con quel miracolo Gesù libera l’uomo dal suo limite e salva la sua vita. Questo è il vero Sabato …, quello che non tutti sono disposti a vivere, perché ciò equivarrebbe a perdere il proprio potere sulla gestione del Sabato.
La nostra religiosità deve portarci a un Sabato dì festa e di libertà, di gioia e di vita e non alla gestione di un rito religioso nel rispetto dì tutte le norme che ci siamo dati e imposti.

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