sabato 1 gennaio 2022

La maternità di Maria!

Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21


Maria Santissima Madre di Dio è una ricorrenza bellissima della Liturgia della Chiesa Cattolica, e anche di altre diverse Chiese cristiane. Una Solennità che trae significato dal titolo mariano di Theotókos (madre di Dio) proclamato come dogma cristiano dal Concilio di Efeso nel 431 dC.
Iniziamo questo nuovo anno con l'immagine di "Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia", siamo di fronte a una mamma e a un papà e al loro bambino appena nato. Dopo l'annuncio dell'angelo, dopo i mesi della gestazione e via via dopo tutte le tappe della maternità, ecco che proprio lì, in quella grotta, "si compirono per lei i giorni del parto".
È il momento in cui la madre si mette in ascolto del momento sacro della vita che nasce, ed ecco che il Si di Maria, diviene un concreto: "Sì, ti metto alla luce".
Ma quale significato di bellezza porta in sé questo dogma così antico; che cosa oggi, significa per noi la maternità di Maria, che cosa conviene meditare e custodire, ovvero mettere a contatto con la nostra vita?
Credo che il cuore ti tutto stia proprio nella parola maternità e quindi per "parcondicio”, la paternità. Che cosa è la maternità di Maria se non l'espressione concreta di un amore pieno e incondizionato, una risposta piena di amorevolezza, cioè di quell'amore vero, appunto quello che ci rende capaci di essere vere madri e veri padri, non certo biologicamente o geneticamente parlando, ma capaci di generare e fare crescere la nostra più vera umanità.
Come Maria oggi scopriamo la capacità di essere madri e padri, quando decidiamo di fidarci di Dio, quando ci abbandoniamo al compimento di ciò che il Signore opera anche nella nostra vita. La maternità di Maria è in questo senso radice della nostra maternità e paternità, è infatti la condizione di una piena fiducia e affidamento, è aprirsi a un figlio, è aprirsi al mistero, al dono, all'imprevedibile. 
Oggi scopriamo come la maternità di Maria, non si esaurisce nel generare la vita nel tempo del figlio di Dio, essa rappresentando il compiersi della promessa di Dio, quella fatta ai padri, di dare pienezza di vita alla nostra vita. Ecco che la sua maternità estende la possibilità di questa pienezza alla nostra maternità e paternità e ci rende capaci di generare la vita e vincere la sterilità della morte, come anche del morire quotidiano che spegne ogni vera relazione.
Non sempre, chi genera biologicamente, riesce ad essere, per tante ragioni, madre o padre. Ma ciò che più di tutto ci fa “padri” e “madri” capaci di donare amore e vita è proprio l'accoglienza della Parola di amore di Dio. Essa ci predispone all'accoglienza dell'altro da noi. È l’amore accolto e vissuto che ci apre alla vera maternità e alla paternità.
"Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore". Meditare le cose nel cuore significa ruminarle ed illuminarle con la luce della Parola di Dio, per così giungere a capire meglio tutto il loro significato per la nostra vita.

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