mercoledì 12 gennaio 2022

Santa e bella quotidianità

1 Sam 3,1-10.19-20 e Marco 1,29-39


Quello che meditiamo oggi è la continuità della vita quotidiana. Gesù ci mostra com'è il suo vivere, che non è a compartimenti stagni, a settori separati e distinti: famiglia, lavoro; fede, svago; preghiera, amici; ecc ...
Spesso nella prassi di molti, la vita è a settori e non vi è scambio e comunicazione tra gli ambiti del quotidiano. Si è in un modo al lavoro che non corrisponde in nulla su come si è in famiglia o con gli amici ecc...
Ma di questa discontinuità ne soffre particolarmente il rapporto con la fede.
Fede e vita rinchiuse nei loro - come dire - "differenti ambiti di attività". Certo che la visione intimistica della religione  non aiuta, perché isola e crea un esodo dalla realtà. Non è una rivendicazione per un ruolo teocratico rispetto alla "laicità" della vita, ma semplicemente Gesù dimostra come la sua vita era dialettica e apertura senza limitazioni e "comparti stagni", nella sinagoga come nel servizio e vicinanza nella ferialità della vita domestica; costanza nella preghiera e nel desiderio di andare a donarsi agli altri. Tutto questo si traduce in uno stile inedito del vivere quotidiano; è celebrare la liturgia della vita: dalla messa domenicale della comunità (sinagoga), si va all'incontrare la suocera di Pietro e tutte le necessità che la vita riserva e presenta; c’è continuità tra preghiera e vita, tra spirito e corpo, tra il nostro essere uomo e donna e Dio.

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