lunedì 31 gennaio 2022

Che cosa hai fatto per noi?

2 Samuele 15,13-14.30; 16,5-13 e Marco 5,1-20


Non è certo facile assimilare l'indemoniato a noi e alla nostra "bella vita". Ma forse ci sono aspetti che ci appartengono inevitabilmente: la solitudine che spesso accompagna la nostra quotidianità, "è il dimorare gli spazi di morte di abbandono"; lo scarto di cui siamo artefici e vittime, "nessuno riusciva più a domarlo", a incontrarlo; la fragilità delle nostre relazioni, dei nostri affetti, "giorno e notte gridava percuotendosi". Questo uomo è posseduto: appartiene alla sua solitudine esistenziale, al suo peccato e al suo limite umano; appartiene alla frantumazione dell'essere; appartiene a colui che lo ha disgregato, a chi lo fa a pezzi ogni giorno della vita. Anche in questo caso Gesù compie quel miracolo che è liberazione: tutta quella solitudine e disperazione la mette in una mandria di maiali. È la solitudine e l'incomprensione che era di quell'uomo, che ora Gesù la porta con se sulla barca, la porta lontano da quel luogo, dove il divisore è stato vinto.  Portandosi Lui la nostra sorte di solitudine e di incomprensione, egli mostra come il suo desiderio è la nostra vera liberazione da tutto ciò che ci tormenta. Oltre alla comprensione del brano, occorre accostarsi a questa Parola, con la giusta sensibilità rispetto al mistero della fragilità umana, e accettare che questa interagisce con la nostra esistenza; è questa condizione di fragilità che diventa lo spazio in cui il mistero di Dio prende casa e si manifesta come compassione e misericordia.

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