sabato 9 aprile 2022

Fatica, paura e profezia

Ezechiele 37,21-28 e Giovanni 11,45-56


Quello che Gesù ha fatto a Betania (ridare la vita a Lazzaro), è un fatto che accade troppo vicino a Gerusalemme perché nessuno dei capi religiosi e del popolo se ne disinteressi totalmente. Il cliema si fa incandescente, e come conseguenza, anche questa volta Gesù sfuggì a chi lo voleva uccidere. Le parole di Caifa non rappresentano solo una costatazione profetica di compimento delle Scritture, ma sono una vera e propria condanna a morte, con l'aggiunta di una giusta motivazione, in questo caso, politica. Ma nonostante questo, le sue parole portano in sé stesse proprio la profezia delle Scritture, e ci svelano esattamente la volontà del Padre, che ha donato e mandato il Figlio affinché, con la sua morte, fossero superate ogni divisione tra gli uomini e nell'amore si potesse sperimentare la comunione. Quando la vita si fa complicata, anche noi preferiamo la fuga dalla realtà che sembra schiacciarci. Ma ugualmente una tale esperienza è portatrice di Profezia! Anche la nostra esperienza ci parla di sacrificio di fronte a un bene prioritario: tante volte sacrifichiamo il bene per la tranquillità, la libertà per la schiavitù, e preferiamo una vita ordinaria alla libertà e alla responsabilità che la Parola che ci invita a fare nostra. Da lì a poco Gesù tornerà a Gerusalemme!


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