martedì 26 aprile 2022

Ma chi vuole realmente rinascere?

Atti 4,32-37 e Giovanni 3,7-15

Gesù dice a Nicodèmo (anche lui sarà sotto la croce): «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto, ...».Anche a noi, oggi, Gesù ripete le stesse identiche parole. Ma cosa significa questo rinascere? Questo alto?
Potremmo cogliere questa nuova nascita nel battesimo, ma per Nicodèmo e anche per noi, il battesimo segna solo l'inizio di questa vita nuova, che viene dall'alto. Credo di tratti di un alto più immediato non legato esclusivamente alla grazia sacramentale, quanto al desiderio.
Questo "alto", ha a che fare con Dio, con le verità di Dio, Gesù ne parla come di una realtà che gli appartiene. Lui infatti viene dall'alto, dal cielo; Gesù ci testimonia in questo essere dall'"alto" la sua relazione d’amore piena e gratuita con il Padre, dove tutto supera ogni misura umanamente accettabile.
Nicodemo resta incerto, titubante, meravigliato; pure noi, ma in più, sentiamo la distanza che la nostra esistenza umana porta in sé rispetto alla realtà del cielo.
Per nascere dall'alto occorre accettare di mettersi in gioco finanche a ridiscutere le nostre logiche e a sovvertire i nostri progetti. Non si può nascere dall'alto se si resta legati ciò che è in basso, sopratutto se ciò che é in basso ha per noi maggiore attrattiva rispetto all'esperienza di Gesù Cristo. Chi vuole salire al cielo - da dove Gesù viene a noi -, deve rinunciare alla tentazione di fare del mondo di quaggiù il proprio ambito di riuscita,  di potere e di superbia. Decliniamo questo concetto nel quotidiano e ci accorgeremo come è inizio di rinascita.

Nessun commento:

Posta un commento