lunedì 11 aprile 2022

Amici del Signore

Isaia 42,1-7 e Giovanni 12,1-11

È consolante leggere questo Vangelo; non solo parole sapienti, riflessioni teologiche, miracoli o segni della presenza di Dio, ecc...
È consolante entrare in quella casa di Betania, la casa di Lazzaro, Marta e Maria e vedere un Gesù rilassato, pienamente a suo agio, senza l'ansia di dover rivedere qualcosa di sè, ma semplicemente, come un amico starebbe in nostra compagnia. Che bella immagine di normale amicizia traspare dal Vangelo di oggi. Sottolineerei alcuni tratti che danno le coordinate per vivere con verità e intensità la nostra amicizia con Gesù e di base le amicizie, tra di noi.
"Fecero una cena per lui ...": occorre coinvolgersi, non lasciare nulla al caso; se viviamo l'amicizia, questa è lo spazio in cui ciò che precede è l'accoglienza festosa e grata dell'amico.
"Maria prese trecento geammi di profumo ...": è un gesto tenero e pieno di dolce attenzione; oserei dire che è un gesto che suscita commozione, è un prendersi cura dell'amico con quella preziosità che corrisponde all'amore che gli riconosciamo.
"Non sempre avete me ...": l'amicizia deve anche essere lo spazio della nostalgia, dell'attesa rinnovata e del ritorno dell'amico. L'amicizia si colora di attesa e di separazione, per potere con gioia e desiderio riabbracciare l'amico.

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