martedì 12 aprile 2022

Pronti a tradire

Isaia 49,1-6 e Giovanni 13,21-33.36-38


Anche e se non è facile mettersi nella scia di Pietro e proclamare la propria fedeltà e disponibilità a seguire il maestro ovunque, in realtà il tradimento è già compreso nella permessa: "Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà".
Ciò che Giovanni fa emergere nell'ultima cena, sono i sentimenti: del discepolo amato; di Giuda il traditore e di Pietro, che rinnega e che piangerà lacrime di conversione.  Sembra di stare davanti alla totale inadeguatezza dei discepoli, inadeguatezza a causa della nostra indole umana, incline a rimangiare le promesse e le dichiarazioni fatte pur anche solennemente.
Ecco che Gesù si turba come, ciascuno di noi, e prima di tutto per il tradimento dell’amico. Lui che ha detto non c’è amore più grande di chi dà la vita per gli amici non poteva non soffrire di fronte a quanto accadeva.
La sofferenza di Gesù è la conseguenza dell'amore rifiutato, della salvezza/amicizia offerta in un pezzo di pane e rigettata nel buio di quella notte. Gesù non smette di offrire sè stesso, egli ci ama, anche se lo rinneghiamo, anche se tradiamo, anche se lo rifiutiamo, Lui non ci rifiuta. Capire questo significa andare oltre il moralismo, il perbenismo, la buona educazione ricevuta; è superare lo scandalo del tradimento e il rinnegamento, per continuare a decidere di poter mettere il nostro capo sul cuore di Gesù e ascoltare il suo battito ... Che esperienza unica è ascoltare i battiti del cuore di chi si ama!


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