venerdì 21 aprile 2017

Atti 4,1-12 e Giovanni 21,1-14
Venerdì dell'ottava di Pasqua
"Simon Pietro,  detto didimo ... altri due discepoli"

Uno dei discepoli, ci informa l'evangelista, è il discepolo che Gesù amava: Giovanni.
Possiamo rileggere questa pagina del Vangelo alla luce dei due personaggi più importanti del periodo: Giovanni, il discepolo amato, capo della sua comunità (detta da noi giovannea) e Pietro, principale riferimento di tutte le comunità apostoliche (anticipo del primato petrino). Sono ancora loro due ... Quelli che corsero alla tomba, che ora nella integrazione del capitolo 21, ci dicono come loro stessi lo hanno visto e riconosciuto attraverso quei segni e gesti, tipici del Signore: la pesca; il pesce; il pane; la cena ... Di fronte a questi testimoni, nessuno è più nella condizione di chiedere "chi sei", perché sapevano bene che era il Signore. È in questo modo che la comunità apostolica supera il problema della risurrezione come artificio e invenzione. I primi discepoli, gli apostoli, sono testimoni oculari del risorto, loro stessi lo hanno visto, loro stessi hanno parlato con lui dopo la sua morte e risurrezione, loro stessi hanno mangiato col risorto; il risorto è entrato ora a fare parte della loro quotidianità.

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