lunedì 3 aprile 2017

Daniele 13,1-62 e Giovanni 8,12-20
Voi non conoscete né me né il Padre mio...


La prima lettura di oggi è un brano citato come "la casta Susanna", merita di essere letto anche solo come brano narrativo per introdursi nella certezza che non è indifferente alla preghiera del giusto accusano ingiustamente: "Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me. E il Signore ascoltò la sua voce".
Nel Vangelo, con oggi, iniziamo a conoscere Gesù per quello che è realmente: "il figlio di Dio", per una parte, ma anche per la rivelazione della paternità. Le parole usate da Gesù sono le stesse che Gesù rivolgerà a Filippo, quando chiede a Gesù di mostrargli il Padre. Non è possibile, sembra, accedere al mistero di Dio (nella sua pienezza) attraverso la religiosità e un Tempio, si accede a Dio Padre mediante il Figlio, solo ed esclusivamente mediante Gesù. 

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