lunedì 24 aprile 2017

Atti 4,23-31 e Giovanni 3,1-8
Così è chi è nato nello spirito ...


Ieri nel Vangelo, capitolo 20 di Giovanni, Gesù risorto soffia e dice: ricevere lo spirito santo ... Nel dialogo con Nicodemo, l'evangelista in realtà propone la condizione che rende possibile essere discepoli del Signore. Dopo aver narrato il primo segno, aver accreditato a se i primi discepoli, nel dialogo con Nicodemo ciascuno viene provocato sulla sua radicale appartenenza al Signore. Non si tratta di una appartenenza puramente morale o di obbedienza a dei comandamenti (fedeltà alla legge); non è neppure una appartenenza sancita da un patto o da un rito (circoncisione o battesimo). L'appartenenza è di chi nasce dall'alto, o di nuovo; l'appartenenza è la nascita nello stesso Spirito nel quale Gesù risorto si consegna alla comunità dei discepoli. Quel soffio imprevedibile dello Spirito, mi consegna Gesù vivo, se lo accolgo e lascio che dimori in me, allora io rinasco in forza dello Spirito, rinasco con la stessa imprevedibilità e possibilità. È nell'immersione in questo spirito che vedo le cose di Dio ed entro nelle cose di Dio, nel suo regno.

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