domenica 9 aprile 2017

Isaia 50,4-7 / Salmo 21 / Filippesi 2,6-11 / Matteo 26,14-27,66
Domenica delle Palme
"... Veramente di Dio era figlio costui ..."


Le parole del centurione riportate in Matteo riassumono tutto il Vangelo, e fuori da ogni argomentazione teologica di afferma:
- veramente;cioè senza ombra e senza dubbi, in modo pieno e assoluto affermò che questo è vero; tutto questo risulta vero lo testimonio come verità: "io, il comandante dei soldati posti a guardia della crocifissione, ho visto un uomo morire dopo essere stato condannato in un alone di inganno, torturato e percosso, angariato duramente, crocifisso realmente ... Ho visto la sua morte, ho visto come è morto ... È quindi posso dire che di Dio lui è il figlio!
- di Dio; di Gesù possiamo dire tanto anche noi. I Vangeli dicono tanto su di lui e su ciò che pensava la gente attorno a lui ... Si è detto tutto e di più: dal profeta all'indemoniato; dal maestro al peccatore amico dei peccatori ... 
Si è detto anche che veniva da Dio, ora a noi è dato di dire che Gesù era di Dio Padre, che era di Dio ...
- era figlio; questa è la novità assoluta, è la bestemmia ... Ma per quanto inaudita e scandalosa è pur l'unica esperienza ed espressione nella quale possiamo immergerci e comprendere noi stessi e la nostra vita, attraverso la sua stessa vita di figlio. Essere figli ci fa sentire, ci fa percepire e gustare la nostra provenienza dall'amore. Non si è veri figli se non quando ci si comprende a partire dall'amore di un padre e una madre. Quell'amore è tutto ... È tutto ciò che serve è di cui abbiamo vera necessità ... Quell'amore ci permette di avere fede, e di essere, pure noi figlio di Dio.

Nessun commento:

Posta un commento