martedì 11 aprile 2017

Isaia 49,1-6 e Giovanni 13,21-33.36-38
Con il capo sul suo cuore ...


Non occorre tanta immaginazione, per capire come il gesto di Giovanni corrisponde alla naturalezza di una amicizia vera e profonda. Giovanni ha saputo amare realmente Gesù, lo ha sentito amico e si è sentito cercato e voluto; Gesù ha fatto crescere Giovanni nella sua umanità e lo ha portato fino sotto la croce. Questa è vera amicizia, fare crescere la persona amata e crescere insieme. Cosa è il tradimento se non la finzione nell'amicizia e nell'amore? Giuda non tradisce perché cattivo ma tradisce la sua amicizia nei confronti del maestro. Non tiene per sé l'amore donatogli, non lo custodisce e non riesce a ricambiarlo, per questo lo consegna (tradire = da tradere, consegnare) ad altri che pure loro non sanno amare ... In quel gesto di tenerezza e abbandono, ogni discepolo può immedesimarsi per ascoltare il battito del cuore del Signore, un battito di cuore umano ... ma anche il battito del cuore di Dio. Un battito che mostra come la presenza del Padre è viva e reale, ed è nella carne stessa di Gesù: "glorificami Padre ..." (Il contenuto della "Gloria" è trasversale a tutto il Vangelo di Giovanni e meriterebbe un corso di studio).
Oggi la nostra riflessione deve portarci al cuore del Signore e a chiedere di stare con lui per imparare a donare la vita per Lui ... non ne siamo capaci, ma possiamo imparare da Lui.

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