venerdì 28 aprile 2017

Atti 5,34-42 e Giovanni 6,1-15
Ma, non di tutti è la fede ...


Essi videro, essi udirono e mangiarono, volevano anche farlo re ... ma non avevano fede in loro ... Seguivano una idea, un desiderio, un bisogno, ma in realtà non seguivano il Signore. Mangiare il pane e il pesce che Gesù ha moltiplicato è l'occasione della fede. Cosa significa avere fede? Credo che ciascuno discepolo di allora, come ogni fedele oggi, possa dirsi persona che ha fede, se riconosce la sua vita come spazio reale in cui si è cristiani, cioè di Cristo; con i sentimenti di Cristo; con il pensiero di Cristo; con la volontà di Cristo, che è la volontà del Padre. Il vangelo, narrandoci la vita di Gesù ci propone un itinerario esistenziale che traccia il cammino di ogni "credente". Si comprende allora che la fede non è un atto di ragione, né di semplice affidamento ... o adesione a un progetto morale o altro ...
La fede esprime la condizione esistenziale di che è "legato" saldamente al Signore, in una esistenza in cui nella fede si evolve, si matura, si trasforma e ...  trasforma a sua volta la nostra umanità. È infatti la relazione con Gesù che ci modella a immagine del Figlio di Dio, pur con tutte le nostre personali "particolarità".

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