venerdì 1 febbraio 2019

Ebrei 10,32-39 e Marco 4,26-34
Noi non crediamo per la nostra rovina  ...

La fede in Gesù, ha la sua manifestazione nel partecipare al sacerdozio del Signore. L'esperienza di credere, della fede, non è infatti frutto dell'intelletto ma del cuore, cioè di una esistenza che "fatta la volontà di Dio, ottiene ciò che vi è stato promesso". È nel cuore, nell'intimo, che "ricevuta la luce di Cristo" ci si accorge del Signore come "... colui che deve venire, verrà e non tarderà".  Questa intima comunione è ciò che costituisce il nostro sacerdozio, è ciò che si manifesta nell'esercizio di tale ministero, è ciò che si celebra nella lode (preghiera personale), nell'ascolto (meditazione della Parola), nell'eucaristia (offerta del sacrificio della vita di Gesù), nella testimonianza quotidiana (evangelizzazione). Ed ecco che tutta la vita di fede è espressione di questo sacerdozio. La lettera agli Ebrei, nella forma dell'incoraggiamento ai credenti che subiscono persecuzione, in realtà apre alla comprensione del mistero della loro fede. Tutto di loro, la loro perseveranza nella lotta (persecuzione sistematica); la diffamazione di fronte agli altri (screditati e umiliati); la sofferenza di chi è privato della libertà e di ogni mezzo di sussistenza (incarcerati e spigliati) ... a tutto questo è riservata una grande ricompensa: "la salvezza della nostra anima"; la vita eterna (esistenza eterna), la vita di Dio in noi.
Gesù è quella lampada che illumina la nostra vita e ci conduce nella volontà di Dio, che nel Vangelo di Marco, Gesù racconta attraverso le parabole ... Immagini di cui ci appropriamo, ma che non comprendiamo se non in Cristo. Fare la volontà di Dio, accogliere il regno dei cieli, è prima di tutto, per noi, esperienza di vicinanza, esistere accanto a ciò che è mistero. Comprendere le parabole è percepire la presenza del "regno", il fascino della Parola; lasciare che il mistero ci contagi ... lentamente: "dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa ...", fino a pienezza, quando ci sarà la "mietitura".

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