mercoledì 20 febbraio 2019

Genesi 8,6-22 e Marco 8,22-26
Il nuovo inizio ...

Ancora un salto di intere pagine del racconto di Genesi, la storia del giusto Noè e della costruzione dell'Arca, nonché la salvezza per gli animali nell'Arca, il diluvio ecc..., fino ad arrivare al compimento dei quaranta giorni. Esiste in queste pagine di Genesi la consapevolezza che tutta la storia umana e della creazione procede rispetto al suo compiersi nella volontà di Dio. Ed ecco che trascorsi i quaranta giorni nei quali tutto ciò che era stato creato è immerso nel castigo del diluvio, tutto viene immerso nella de-creazione. La creazione ha percorso un processo inverso di compimento, è tornata al caos primordiale in cui le acque avvolgevano tutto e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dal riconoscimento di questo compimento rovesciato, rispetto alla storia umana, che ha origine il "Nuovo Inizio". Dio pone un nuovo inizio condizionato al giuramento - oltre che ha una benedizione - un giuramento che garantisce per sempre ciò che sarà oggetto della nuova creazione, un giuramento consacrato nel sacrificio che Noè celebra nel momento in cui riconosce che le acque del diluvio lasciano emergere nuovamente la terra. La terra riemerge dal diluvio come destinataria della promessa divina: "Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno".
In questo nuovo inizio, la discendenza di Noè divine erede della promessa di Dio fatta ad ogni uomo: "Non maledirò più il suolo a causa dell’uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto". In questa promessa Noachica, riconosciamo il riaffermare della promessa di benedizione fatta in Adamo, quindi nel Nuovo Inizio, il germe delle promesse che in Abramo avranno compimento attraverso la fede. 

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