sabato 23 febbraio 2019

Ebrei 11,1-7 e Marco 9,2-13
Per fede ...

Teologicamente identifichiamo la fede come l'opzione fondamentale; ma le grandi "parolone" sono insufficienti per rappresentare una realtà che di per sé non si comprende solo con categorie razionali o di ragionevolezza.
La fede è anche una intuizione, un fascino, un desiderio di infinito. La fede di cui parla la Lettera agli Ebrei è proprio una esperienza che prende forma, sensibilità e origine dall'esistente, a partire dal vivere dei nostri antenati: Abele, Enoc, Noè. Essi non sono solo esempi di come vivere nella fede, ma esprimono proprio la fede come esistenza in Dio.
Noi partiamo sempre da questa idea: io, che ti annuncio un contenuto circa Dio, e tu in piena libertà esprimi una adesione, fai proprio il contenuto; questo processo è di estrema ragionevolezza e razionalità.
Ma la fede è altro! La fede, dice Ebrei è: "... la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede". E la speranza non è solo un desiderio, atteso e non ancora realizzato. La speranza è esistenza trasfigurata dal proprio mistero (che lascia intravedere il mistero). Esistere nel presente come eternità, è esprimere la nostalgia di quella stessa vita verso la quale tendiamo con desiderio, con fame spirituale. È attesa ... come tensione, cioè estensione di sé stessi nell'avvolgere ciò che si desidera e percepisce come essenziale. La fede rivela e mostra un dinamismo, che non è fantasia, ma che è superamento dei limiti esistenziali. È certezza che la realtà creata, non è inclusa nel suo limite fisico e razionalmente provato, ma che tutto ciò che esiste partecipa di altro, esiste in ragione di altro. Ecco allora che la fede è connaturale all'uomo, all'essere creatura. L'atto di fede è una formula, la fede invece è esistere, e percepire l'esistere come spazio di Dio.
La trasfigurazione non è per questo superamento della ragione, e immersione nel mistero dell'eternità? La "gloria" della trasfigurazione (presenza, Kabod, Shekinà) è un altro modo di intendere la fede.

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