martedì 1 febbraio 2022

Ci sono ancora i miracoli?

2 Samuele 18,9-10.14.24-25.30;19,1-4 e Marco 5,21-43


Giàiro chiede con insistenza a Gesù il miracolo di salvare la sua figlioletta, che sta per morire. Davanti a Gesù c’è un padre che si trova ad affrontare un enorme dolore: la morte di una figlia, di un figlio può fare impazzire di dolore un genitore. Al solo pensiero ci sentiamo attraversati da una paura sotterranea: è lo sgomento che persone così preziose per la nostra vita, come un figlio o una figlia, possano venire a mancare. Ci può essere una fede che resiste alle difficoltà della vita anche quando sono estreme, come la perdita di un figlio, il venir meno di una persona cara? Possiamo chiedere un miracolo una guarigione, perché questa richiesta fa parte della nostra natura umana e del nostro essere nel tempo. Ma che cosa rappresenta questo chiedere un miracolo? Il miracolo ha come obiettivo la piena felicità, la vita vera; il miracolo è il superamento del limite rappresentato dalla morte. Ma pregare per un miracolo non è solo chiedere il ribaltamento delle realtà della terra, ma è come fare entrare nel tempo il mistero eterno dell'amore di Dio Padre. Gesù di fronte a Giairo, preannuncia come Lui sia la Vita vera; con lui la morte non esiste più. Se ci mettiamo in ginocchio davanti a Gesù, se crediamo che lui possa essere la soluzione al nostro grido, allora siamo salvati e diventiamo miracolo visibile, segno di vita per chi amiamo. La fede compie miracoli.

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