martedì 7 giugno 2022

Di quale luce risplendo?

1 Re 17,7-16 e Mt 5,13-16

Quale sapore sono capace di donare al mondo in cui vivo?
Quale luce rappresento per illuminare la tenebra che ci avvolge? Con quale luce e con quale sguardo tocco la vita di vive accanto a me?
Una lettura personale di questo passo del capitolo quinto di Matteo, ci porta inevitabilmente a farci carico della responsabilità che come discepoli di Gesú abbiamo di fronte al mondo che Dio Padre ci affida, e di fronte ai fratelli, di cui siamo custodi e non come Caino.
In realtà l'esperienza della fede ci dice che il Signore ci ha scelti per mandarci nel mondo, per incontrare i nostri fratelli; siamo come dei volti che portano tra la gente i segni della sua presenza, testimoni pur limitati e dubbiosi, della parola e della vita di Gesú.
Gesù con la sua vita e la sua Parola, ci rende capaci d'avere lo stesso sguardo di Dio sull’umanità: uno sguardo pieno d’amore. Uno sguardo che riveste della dignità dei figli: che ci rende preziosi e bellissimi. Ecco cosa significa essere sale, ed essere luce, significa essere segni espliciti e inequivocabili dell’amore che abbiamo ricevuto.

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