sabato 11 giugno 2022

Annunciare sempre il vangelo

Atti 11,21-26; 13,1-3 e Matteo 10,7-13

Annunciare il vangelo non passa mai di moda. Ma di questo annuncio, che fa la differenza è proprio lo stile. Non possiamo illuderci che questo annuncio si diffonda attraverso il catechismo dei bambini, o che tutto si esaurisca nella catechesi permanente dei pochi adulti (ormai stramaturi) che ancora frequentano le parrocchie.
Il vangelo da' alcuni tratti intramontabili dell'annuncio: "Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date ..."
Occorre avere il coraggio di fare strada con la gente di ogni tempo, entrare nel loro quotidiano con la semplicità di chi non ha la pretesa o la preoccupazione di convertire, ma semplicemente di fare strada insieme. L'annuncio allora non sarà una predica, ma una esperienza di vicinanza, di accoglienza, di tenera compassione dei limiti e delle fragilità. Il vangelo non siaccompagna con la perfezione, non serve per essere perfetti (come generalmente lo intendiamo noi), ma per incontrare Gesù, il Cristo e con lui tessere amicizia con il Padre. Ecco perché il regno dei cieli si fa vicino ed entra nelle pieghe della nostra quotidianità. Ecco allora che come conseguenza immediata dell'annuncio del vangelo, troviamo la gratitudine per ciò che si è ricevuto e la gratificazione per chi dona la parola che salva.

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