giovedì 23 giugno 2022

Nascita di Giovanni il battezzatore (anticipata)

Isaia 49,1-6 e Luca 1,57-66.80

La nascita di Giovanni Battista è la storia di una promessa attesa e mantenuta nonostante il peccato, il timore, la poca fede dell’umanità.
È una nascita che conclude l'esperienza di aridità di Zaccaria e di Elisabetta. Un tempo in cui la vita è trascorsa nel risuonare della sterilità e della preghiera a Dio che non trova risposta. Ma quel bambino rappresenta l'originale inatteso, dice come la volontà di Dio, che è volontà di un Padre buono, giunge a pienezza proprio lì dove ormai non riponiamo alcuna speranza. L’evangelista Luca ci pone di fronte a un evento che si realizza nella vita di una coppia perseverante, anche nella difficoltà, nell'essere fedele a Dio, nel continuare a fidarsi di lui e nel pensare che la sua misericordia è veramente più grande del nostro cuore.
Zaccarìa (“Dio è memore”), dice tutto il ricordo di una fedeltà custiduta e rinnovata lungo tutta una esistenza; Elisabetta (“Dio ha giurato”), lo sguardo di Dio non si allontana mai dal nostro camminare, anche quando è un allontanarsi. Quando Dio si manifesta non opprime, ma esaudisce le suppliche. Così fu per i due anziani, desiderosi di una discendenza, ottenuta contro ogni speranza. Ma Giovanni rappresenta proprio la certezza che la speranza è il modo in cui Dio riempie di senso la nostra esistenza.

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