sabato 25 giugno 2022

Cuore immacolato di Maria ... non riduciamolo a una sdolcineria.

Isaia 61,10-11 e Luca 2,41-51

Ormai sono quattro mesi da quando è iniziata questa guerra, e ormai in tanti si stanno abituando all'idea di convivere con questo dramma. No, non va bene così!
Rischiamo di diventare disumani, cinici e privi di compassione.
Occorre invece ritornare alle parole di papa Francesco nel giorno in cui ha riconsacrato la Russia e il Mondo al cuore immacolato di Maria: “Avvertiamo dentro un senso di impotenza e di inadeguatezza. Abbiamo bisogno di sentirci dire ‘non temere’. Ma non bastano le rassicurazioni umane, occorre la presenza di Dio, la certezza del perdono divino, il solo che cancella il male, disinnesca il rancore, restituisce la pace al cuore”. “Ritorniamo a Dio, al suo perdono”. “Perché in ciò che conta non bastano le nostre forze. Noi da soli non riusciamo a risolvere le contraddizioni della storia e nemmeno quelle del nostro cuore. Abbiamo bisogno della forza sapiente e mite di Dio, che è lo Spirito Santo. Abbiamo bisogno dello Spirito d’amore, che dissolve l’odio, spegne il rancore, estingue l’avidità, ci ridesta dall’indifferenza. Abbiamo bisogno dell’amore di Dio perché il nostro amore è precario e insufficiente”.
Il cuore di Maria è prima di tutto il cuore di una donna e di una madre. Un cuore che batte empaticamente con il nostro; che si commuove e che si dilata per fare posto all'esperienza di amare. È questo umore che come è capace di custodire gli avvenimenti della vita di suo figlio Gesù, così oggi custodisce con amorevole cura, anche tutte le nostre contraddizioni, fragilità e ferite, nell'attesa che il mistero di Dio, che accompagna la storia, nel rivelarsi,  mostri tutta la grazia che salva.


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