mercoledì 22 giugno 2022

Ci riconosceranno dai nostri frutti...

2 Re 22,8-13;23,1-3 e Matteo 7,15-20

D'altronde di chi sta parlando Gesù? A chi sono rivolte le sue parole?
Queste parole oggi, sono dirette a ciascuno di noi, affinché nel nostro discernere, giudicare e agire, tutto di noi non sia semplicemente una ricopiatura o un adeguarci a norme e precetti giusti e buoni, ma la nostra risposta esistenziale generata dall'ascolto del vangelo sia una vita profetica, una esistenza nuova che rifletta la vita di Gesù mestro, in quanto via verità e vita stessa; il tutto nella reciproca libertà, accolta e vissuta.
Questa conformazione rappresenta la vera esperienza del portare frutti buoni, ed è anche vera obbedienza,
Il frutto della nostra profezia, della nostra vita in Cristo, alla luce della sua parola, sarà dunque un frutto buono. Sarà un frutto col sapore della speranza, l'aroma della gioia e il gusto della pace. Sarà un frutto che riconosciuto diventa immediatamente desiderabile, un frutto attraente. Questo mi conduce a pensare che i nostri frutti esistenziali rappresentano la via dell'annuncio; come anche non soddisfano l'evangelizzazione, le tante nostre catechesi intellettuali.

Nessun commento:

Posta un commento