mercoledì 15 giugno 2022

Nessuna ricompensa ... è giusta!

2 Re 2,1.6-14 e Matteo 6,1-6.16-18

Nel fare discernimento della vita, la Chiesa, che è madre, non ci invita a fare una disamina legalistica dei nostri peccati ma a vivere l’intimità con Dio alla luce di un autentico sentimento d’amore. Per questo non occorre e non serve fare segni ed opere perché sembriamo giusti davanti agli uomini, ma dobbiamo coltivare nel “segreto”, quell’intimità e quel dialogo dove risuona la nostra verità e dove siamo disposti al faccia a facia con Dio.
La giustizia infatti non è applicazione di norme e precetti, ma è una esperienza  esistenziale,  essa non va praticata davanti all’uomo ma dentro l’uomo. Cioè deve mescolarsi con le sue viscere, con la quotidianità della vita, deve farsi misericordia, spogliarsi del legalismo e trovare la piena realizzazione nel riflettere l’amore con cui Dio Padre, abita in ciascuno di noi.
Le parole di Gesù ci invitano ad una reale intimità con Dio, ad una più autentica relazione con Lui. Ogni digiuno, sacrificio o preghiera non realizzano nulla se vengono fatte per toglierci il senso di colpa causato dal nostro rimorso di coscienza e non ci aiutano, invece, ad approfondire il dialogo quotidiano, semplice, col Signore, perchè egli vuole il nostro cuore.

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