mercoledì 29 giugno 2022

Obbligo di rispondere.

Atti 12,1-11 e Matteo 16,13-19
Santi Pietro e Paolo Apostoli 

La crisi dell'esperienza cristiana è certamente legata alla sua storicizzazione, cioè all'essere espressione di stili di vita, modalità espressive e concettuali fortemente determinate dal contesto storico culturale. Una rigida caratterizzazione che ha determinato il conseguente distanziamento e la mancata connessione con il processo di cambiamento in atto. L'esperienza credente sembra sempre più marginale, traducendosi in un esodo progressivo del senso Dio dalle domande dell'uomo dal suo quotidiano.
Esiste uno spazio di recupero sulla marginalità? Esiste una possibilità di riscatto del senso di Dio? In un occidente, dove il cristianesimo si limita a fare resistenza nel tentativo di conservare se stesso, non credo ci sia possibilità di recupero sulla marginalità, e sarà inevitabile l'esperienza di essere minoritari, cioè una parte, non troppo influente, rispetto a molto altro.
Oggi ogni credente, deve abbandonare il "fantasma" dei tempi passati; deve abbracciare con coraggio una sfida epocale ripartendo non dalla forza dell'essere una istituzione, non dalle mire dei progetti pastorali, ma dall'incontro personale e quotidiano con le persone; perché è nello spazio relazionale che le domande riacquistano senso e importanza.
La domanda che Gesù rivolge ai discepoli, non ha tempo, perché è personale, rivolta a ciascuno in una relazione profonda e intima. Gesù rivolge questa domanda per riaccendere nei discepoli, l'interesee per il mistero, e per portare a consapevolezza il significato della loro relazione con lui. Gesù provoca una connessione tra la quotidianità e il desiderio di felicità, di pienezza, di senso, cioè di salvezza. Gesù riporta in evidenza nella domanda il senso della personale vocazione. Riconoscere infatti chi è Gesù come colui che regna nella nostra vita, cioè come colui che nella nostra esistenza ha priorità di esserci, significa fare ripartire da lui il cuore della storia, il desiderio di vita e di eternità, come anche la forza propulsiva e trasformante degli affetti e dell'amare.
Chi sei per me Signore: tu sei il Cristo, la verità e l'amore attraverso il trascorrere del tempo.

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