giovedì 9 giugno 2022

Una giustizia superiore

1 Re 18,41-46 e Matteo 5,20-26

Il Signore oggi ci dice che la nostra giustizia deve superare quella degli scribi e dei farisei. Ci invita a superare le logiche umane della Legge per abbracciare la straordinaria legge dell’amore, vera profezia del nuovo tempo, per cui il senso del comandamento non è il divieto, ma la forza dell’amore fraterno; lì dove rifulge lo sguardo di amore a Dio e ai fratelli.
Ma come fare?
Vestendosi di misericordia. Anche se per noi non è facile, la misericordia ci spinge a guardare la realtà con quello sguardo critico verso ogni forma di legalismo.
Gesù porta il discorso al paradosso: se sei un legalista, nulla ti libera dal violare anche minimamente il comandamento di amare, per cui se dici "pazzo" a tuo fratello andrai all'inferno, se gli dici "stupido" dovrai presentarti al sinedrio. Perché queste forzature? Perché per superare la durezza della realtà dobbiamo imparare da Gesù, dal maestro e usare la misericordia per misurare le nostre azioni e reazioni, cioè le nostre relazioni nella fraternità, perché diversamente ogni ferita all'amore ha un suo peso, anche quella che ci sembra insignificante.

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