lunedì 27 giugno 2022

Ancora nella sequela

Am 2,6-10.13-16 e Matteo 8,18-22

Non immaginavo che questa mattina, il vangelo del giorno richiamasse quanto letto, ascoltato e meditato ieri secondo il vangelo di Luca. Ma è proprio questa insistenza che rimette la parola di Gesù di fronte a una urgenza: la nostra risposta al Vangelo.
Seguimi, in realtà è la parola chiave per rileggere e comprendere tutto il Vangelo. Seguire Gesù, il maestro, il Signore, significa vivere un amore naturale, che ci corrisponde naturalmente; un amore che include tutti, rinunciando all'amore unipersonale e di autosoddisfazione. Un amare che apre visuali nuove circa la propria vita e il donare sé stessi, una esperienza umana che non è semplicemente la rinuncia di sé.
Noi dobbiamo seguire Gesù: questa sequela trova la sua piena realizzazione nelle relazioni interpersonali; ecco che seguire il Signore significa rinunciare prima di tutto alla pretesa di guardare con giudizio critico e moralistico la condizione umana dei nostri fratelli.
Di fronte alla disponibilità a seguirlo, Gesù pone sempre la priorità di vivere il Regno di Dio dove l'unica priorità è l'amore a Dio, ai fratelli e a sé stessi.
Gesù, modello di vita, si propone come prototipo dell'amare il Padre e di come si ama il nostro prossimo; perché non saranno le nostre ritualità religiose a farci crescere nell'amore, ma lui solo.

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