mercoledì 4 aprile 2018

Atti 3,1-10 e Luca 24,13-35
Strada ed eucaristia ...

"Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane".
Occorre che anche noi passiamo dall'ascolto passivo, dal riconoscere quello che Gesù ha fatto (opere e parole) all'incontrarlo attraverso l'esperienza viva e quotidiana. La via che da Gerusalemme porta a Emmaus non può essere solo la strada dei ricordi e del fare memoria di un avvenimento, importante pur quanto vogliamo; quella strada è lo spazio straordinari della risurrezione come evento permanente, come fatto realizzato, come compimento dell'amore di Dio. Quella strada è il nostro vivere quotidiano a cui costantemente il Signore su accosta, e nel quale Lui fa risuonare la fedeltà di Dio Padre, detta dai Profeti. Noi siamo troppo bravi ad archiviare gli eventi e a farne commemorazione; siamo meno bravi a riconoscere il quotidiano come occasione in cui collocare la promessa della risurrezione. Ma è questo che accade a chi crede veramente: prova di riconoscere la vita del risorto nella propria vita reale. Il Risorto non è in una immagine sacrale, il Risorto è nel cammino quotidiano, nella vita di tutti i giorni, e ogni giorno completa la spiegazione della "scrittura" con il segno del pane spezzato. Quando la nostra vita quotidiana è fatta di coinvolgimento con le sue parole e le sue opere, allora è vira da risorti in Lui.

Nessun commento:

Posta un commento